Il 20 novembre si celebra la Giornata che ricorda l'approvazione, da parte dell'Onu, della "
Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia". Ancora troppi i "diritti negati". L'obiettivo e l'impegno sono quelli di assicurare per ogni bambino "Salute, Scuola, Uguaglianza, Protezione".
Era il 20 novembre 1959 il giorno in cui l'Assemblea generale dell'Onu, su proposta della Commissione per i diritti umani", adottò la "
Dichiarazione dei diritti del bambino", che amplificava quanto già tracciato undici anni prima nella "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" che all'art. 25 stabilisce che "alla maternità e all'infanzia devono essere assicurate speciali tutele e assistenza".
Esattamente trent'anni dopo la risoluzione che adottava la "Dichiarazione dei diritti del bambino", veniva approvata all'unanimità dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite la "
Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia", che quindi il prossimo 20 novembre compie 18 anni. Pur essendoci stati dei passi in avanti, sono ancora tanti i "diritti negati"; la Convenzione, infatti, ha introdotto l'idea del bambino come soggetto di diritti e non soltanto di tutela e protezione, utilizzando concetti come il rispetto dell'identità del minore, della dignità e della tutela della privacy, la libertà di espressione. Ma troppi sono ancora oggi i soprusi, le violenze e le dimenticanze.
L'Onu ha affidato all'
Unicef il compito di garantire e promuovere l'effettiva applicazione della Convenzione negli Stati che l'hanno ratificata (sono 193, cioè tutti tranne Somalia e Stati Uniti d'America!).
L'obiettivo e l'impegno sono quelli di assicurare per ogni bambino "
Salute, Scuola, Uguaglianza, Protezione".
Alla Convenzione sui diritti dell'infanzia si affiancano due protocolli opzionali approvati dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2000 (ratificati dall'Italia con legge n. 46 dell'11 marzo 2002), concernenti tematiche atroci e reati quali la vendita di bambini, la prostituzione, la pornografia riguardante i minorenni e il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati.